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Come trasmettere ai bimbi l’amore per la lettura? 10 consigli pratici

images (20)Leggere è meraviglioso. Ma come trasmettere ai bambini la passione per la lettura?

 

Ecco 10 buoni consigli per avvicinare i bimbi (ma anche gli adulti, perchè no?) al mondo dei libri.

 

Potete trovare i suggerimenti utili sotto ad ogni fotografia in questa interessante pagina de Il Corriere della Sera. Ve li riportiamo:

 

1. Si deve leggere per piacere

2. Se ci si accorge di aver fatto la scelta sbagliata, si possono interrompere

3. Date l’esempio

5. Leggete ad alta voce insieme ai vostri bimbi

6. I libri non devono essere presentati come l’alternativa ai videogiochi

7. Sono i vostri bimbi a dover scegliere i libri da leggere, non voi

8. Comprate i libri insieme

9. Ogni libro va bene

10. Non importa il numero di libri che si legge

 

E, soprattutto, non obbligate i bimbi a leggere. La passione per la lettura deve nascere da sè, non come una costrizione o una punizione.

 

La separazione vissuta dai figli e vista da adulti: "In bilico. La separazione dei genitori raccontata dai figli"

Interessante articolo pubblicato dal Corriere della Sera scritto da Massimo Tedeschi in cui vengono sottolineati i punti più significativi su cui bisognerebbe focalizzarsi nel momento della separazione per il benessere dei figli verso la costruzione della vita adulta, prendendo spunto dal libro In bilico. La separazione dei genitori raccontata dai figli edito dalle Paoline.
Il libro, firmato dai bresciani Mariella Bombardieri e Ennio Pasinetti, Psicopedagogista e mediatrice familiare la prima, redattore de La Scuola editrice il secondo, ritrae un’indagine accurata e sensibile incentrata sulle testimonianze di sei persone adulte che hanno vissuto nell’infanzia la separazione dei genitori con una gamma di sfumature che vanno dal dolore inconfessato alla lucida presa d’atto.
Per evidenziare come la separazione dei genitori incida sulla vita dei figli nel loro percorso di crescita e nel loro costruirsi un’idea di famiglia e di genitorialità, il libro sceglie proprio l’immagine dello stare in bilico considerando alcune situazioni tipiche e inevitabili quando si verifica la separazione, come l’essere informati della separazione, il distacco di un genitore che se ne va di casa, la riorganizzazione del tempo e delle relazioni parentali, tutti i piccoli e grandi aspetti della quotidianità…
 
Ecco i tre concetti fondamentali che verranno approfonditi nell’articolo:
 
«Un figlio ha bisogno di entrambi i genitori, e non esiste un genitore meno meritevole di fiducia dell’altro.
I figli hanno bisogno di tempo per elaborare la nuova condizione e soprattutto «non possono essere trattati da adulti, non possono fare da contenitore al genitore arrabbiato».
 Al livello di elaborazione più maturo la separazione diventa «un processo di trasformazione dei legami».
Per leggere l’articolo completo clicca qui
Stai attraversando un momento di complessità familiare e desideri parlarne con un esperto? Vieni a trovarci alla pagina www.gruppodiparola.altervista.org

La storia di Oscar, che ogni giorno vive dieci anni: un romanzo per riflettere

Oscar e la dama in rosa” è un romanzo di Eric Emmanuel Schmitt che, nonostante la sua brevità, racchiude in sè un profondo significato. 

E’ la storia di Oscar, un bambino di 10 anni gravemente malato: sa che non ce la farà a sopravvivere, ma nessuno gliene parla. Solo Nonna Rosa, un’anziana signora che va a trovarlo tutti i giorni, trova la forza di accompagnarlo in questo percorso.
Nonna Rosa gli consiglia un gioco: propone a Oscar di fingere che ogni giorno dura dieci anni, e gli consiglia di scrivere ogni giorno una lettera a Dio in cui raccontare le sue avventure, le sue emozioni, il rapporto con mamma e papà e l’amore con Peggy Blue. Oscar accetta il gioco e immagina di vivere a vent’anni, a trenta, a quaranta e così via fino ai 110 anni.

Un profondo intreccio tra amore e morte, una storia da leggere tutta di un fiato che fa riflettere…molto riflettere.




Filastrocche? Un utile strumento per spiegare la separazione ai propri figli

Di seguito un interessante articolo da me scritto sull’importanza dello strumento delle filastrocche per aiutare i genitori a spiegare la separazione ai propri bambini.

A volte è molto difficile per mamma e papà riuscire a parlare di ciò che sta succedendo nella propria famiglia: perchè non aiutarsi con uno degli strumenti più antichi ed efficaci a disposizione?

Per leggere l’articolo cliccare qui.


Dott.ssa Annabell Sarpato




"Io so’ Carmela": un fumetto perchè non succeda mai più

La storia di Carmela è diventata un fumetto, scritto e pensato da Alessia Di Giovanni e Monica Barengo, edito da Beccogiallo: “Io so’ Carmela“, la storia di una bambina che rimarrà tale per sempre. Carmela Frassanita, infatti, si è tolta la vita: si è suicidata a solo 13 anni. Ma, forse, è stata ammazzata piano piano dalle persone che non hanno saputo proteggerla: dopo aver subito più volte violenza, le molestie di un pedofilo e lo stupro del branco, Carmela è stata allontanata da casa, obbligata a vivere in un centro per minori. E poi la lentezza burocratica, l’indifferenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine: lei rinchiusa e i suoi aguzzini liberi.

Scrive il padre Alfonso nella prefazione: “Per trovare la forza e il coraggio di dire basta a queste atrocità tutte insieme, con un unico obiettivo comune, che è quello della tutela del bene più prezioso per l’intera umanità: i bambini“. Carmela non deve essere ricordata come una vittima, ma deve diventare “il simbolo della ribellione contro questi abusi indegni di una comunità che si definisce civile e rispettosa dei diritti della persona”.

L’obiettivo del fumetto è quella di sensibilizzare le nuove generazioni, perchè la storia di Carmela non si ripeta mai più.

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Bibliomotocarro: l’ex maestro che con un’Ape ha creato la biblioteca itinerante

Sapete cosa è Bibliomotocarro

Bibliomotocarro è un’idea di Antonio La Cava, maestro elementare per 42 anni: dopo aver comprato un’Ape usata, ha deciso di creare una biblioteca itinerante per i bimbi dei paesini della Basilicata. Con i suoi 700 libri arriva annunciato da un organetto, dove i bambini lo aspettano nelle piazze per prendere in prestito qualche racconto.

Antonio ha anche un libro bianco: prima di partire, i bambini ci possono scrivere o disegnare ciò che vogliono, e altri bimbi possono continuare ciò che altri hanno lasciato o farne di proprie.

Una iniziativa stupenda, dal sapore retrò, ma, nello stesso tempo, estremamente attuale. Cosa ne pensate?




Fare i nonni: qualche testo utile

Dopo il successo dell’articolo sull’importanza dei nonni, vogliamo segnalarvi qualche interessante testo utili per i nonni:
  • W i nonni. Alla riscoperta di un ruolo da sempre importante e oggi tutto da inventare, Laniado Nessia e Pietra Gianfilippo, Red Edizioni

  • Nuovi nonni per nuovi nipoti. La gioia di un incontro, Silvia Vegetti Finzi, Mondadori

  • Il mestiere di nonna e nonno. Gioie e conflitti nell’incontro fra generazioni, Cesari Lusso Vittoria, Centro Studi Erickson

  • Cosa sarebbe il mondo senza i nonni? Istantanee di vita familiare, Bentivolgio M., Ancona Edizioni

Ne avete letto qualcuno? Volete consigliarcene altri? Non esitate a condividere con noi i vostri pensieri.

Stai attraversando un momento di complessità familiare e desideri parlarne con un esperto? Vieni a trovarci alla pagina www.gruppodiparola.altervista.org

Addio libri tradizionali: arriva la BiblioTech

Arriva a San Antonio, nella contea di Baxar, la prima BiblioTech, uno spazio pubblico interamente dedicato alla lettura di ultima generazione, con 100.000 titoli e 100 e-reader. Addio, dunque, al caro libro tradizionale, con le pagine profumate, magari un po’ ingiallite, e gli scaffali della biblioteca stracolmi di opere, spesso impolverate. L’unica carta presente nella BiblioTech sarà quella della stampante.

E, voi, cosa ne pensate? Queste biblioteche soppianteranno davvero quelle tradizionali? I libri saranno davvero destinati a scomparire?

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La poesia di una bimba alla sua maestra: le rime di un Nonno

Oggi vogliamo proporvi la poesia che una bimba di sei anni ha lasciato alla sua maestra, congedandosi dall’asilo nido. La poesia è stata scritta da un Nonno…un nonno con la N maiuscola. La poesia si intitola “Alla mia maestra“.
Alla mia Maestra
Sono entrata nell’asilo con l’indugio           Ma altri nobili valori ho sottratto
di ritrovarmi in un posto d’appiglio            dal tuo  generoso precetto:
o vittima di un infantile posteggio              quello “alto” dell’altrui rispetto,
oppure di similar forma di ripiego              pregio di cui son ancor in difetto,
per consentir alle mamme l’impiego           e la cieca fiducia in un avvenire
affidando ad una maestra il supplizio         su cui la mia vita dovrò investire
e spogliandosi, lor, di puerile capriccio.      e che, con calma, dovrò aspettare.
Nel tempo a far seguito ho scoperto,         Per questo mirabile obiettivo raggiunto,
e ciò dagli altri forse è sottovalutato,          visto il mio mondo in tre anni evoluto
che lo scopo del tuo insegnamento            grazie all’esclusivo tuo onere impiegato,
non si limitasse solo nella custodia            sospetto che tu sia venuta d’altro posto
e nel controllo di creatura mandria            se non, addirittura, caduta dall’”Alto”
ma constasse nel darci umana foggia,         poiché, nonostante il duro contrasto,
da te modellata con cura e dovizia,            hai frenato il mio impulsivo spirito
seguendo un universale principio              facendo il ricorso ad un portento
valso più di un semplice consiglio             sottoveste d’una maestra benedetta
che nell’avvenire sarà da esempio              armata della sopportazione esatta
da non occultare in un ripostiglio              ed impersonata da Meconi Elisabetta
e indossare qual prezioso vestigio.            che ringrazio con solenne promessa:
Della tua santa pazienza m’hai nutrito        “Quando il tempo, passando in fretta,
mentre io impiegavo ogni strumento          mi avrà trasformato in ragazzetta
per divorare il tuo indulgente spirito;         dell’asilo nido non farò disdetta:
corrodendo avidamente la tua persona       di quel “tanto” che ho imparato
immolata al sacrificio per una bambina       da quel “tutto” che m’hai insegnato
che hai educato senza risparmiar riserva     e non obliando il felice periodo
purché diventasse più rispettosa e brava.    trascorso in un piccolo asilo nido
Tutto quello che da te ho appreso              poiché nel tuo amorevole ricordo
lo porterò gelosamente appresso                il mio pensiero più veloce s’affretta
‘finché si riveli un incentivo ”spesso”         per condurmi ad una maestra perfetta
per un affrontar del domani vicino             che, con caldo o freddo, ogni mattina
con qualche mio sacrificio in meno            puntualmente sbarcava da Canepina.
avendo il tuo insegnamento spianato         Giammai stimolata dal vicino miraggio
il mio futuro che di già s’è presentato.        di trarre qualche spicciolo di vantaggio
Varcando il traguardo della prima soglia     ma in compagnia di un impavido coraggio
con il bagaglio dei rudimenti necessari        rivelatosi nell’invidiabile generosità schietta
non accederò sprovveduta e spoglia           di chi d’altro sommo patrimonio non difetta
nell’affrontare i venturi sentori                   giacché ne è sazia la propria vera ricchezza:
delle prossime classi elementari.                di colei che sol d’amore ha colma la borsetta!”
                                                             Un’incommensurabile grazie cara Elisabetta”
                                                             Luna Fazioli con la complicità di mamma Orsetta.
     Vasanello, 19 maggio 2012


Una poesia che tocca il cuore: ci piacerebbe, sulla spinta di queste rime, riflettere sull’influenza dei familiari a completamento dell’educazione nel rapporto fra maestra ed alunno. E voi, cosa ne pensate?

Una filastrocca per parlare di separazione: Ci lasciamo ma non ti lasciamo

Continuano le filastrocche dedicati ai nostri figli per parlare della separazione dei genitori con parole semplici, che possano aiutare i bambini a comprendere questo difficile momento e trasmettere un messaggio di amore.
Leggere fiabe e filastrocche  è un momento di grande intimità tra genitori e figli, che arricchisce l’immaginazione dei bambini e li aiuta a superare le paure.



Nessuno ha mai insegnato a mamma e papà
di quali e quante cose è fatta la felicità.
All’inizio erano uno sguardo e un cuore che batteva
mamma che baciò papà e intorno il mondo che risplendeva.
Poi è stato il suono dolce di una danza e di una canzone,
che papà cantava a mamma: che fantastica emozione!
Quindi fu il sapore di pietanze e cose buone
che insieme abbiam mangiato a pranzo, cena e colazione.
Ma da qualche tempo qui non c’è suono nè sapore:
sordo, muto e senza gusto è diventato il nostro amore.
Però, figlio, gli occhi tuoi sempre ci toccano il cuore
e per questo ti facciamo una promessa di valore.
Si noi grandi ci lasciamo per cercare un’altra vita
ma per te la nostra intesa sarà eterna e infinita;
anche se moglie e marito in futuro non saremo,
per te ieri, oggi e domani genitori rimarremo.