Il primo giorno di scuola elementare: come prepararsi serenamente?

 

“L’ingresso alla scuola elementare (o primaria) coincide per il bambino con il completamento di un processo di crescita” spiega Simonetta Gentile, psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, “un processo che lo porta al passaggio da un mondo soggettivo a un mondo basato su una realtà oggettiva governata d

Ma il bambino è pronto ad affrontare questa nuova realtà? “In generale sì” risponde Gentile, “perché intorno ai 5-6 anni raggiunge una sufficiente autonomia personale, sa controllare la sua istintualità, ha consapevolezza di se stesso e degli altri, ma soprattutto comincia a sperimentare il piacere di apprendere e di conoscere nuovi contenuti e nuove realtà.

A quest’età inoltre il bambino ha già imparato a entrare in relazione con gli altri, riconoscendo e rispettando i suoi e altrui ‘confini’ e le regole del gruppo”.

 

Di solito i bambini vivono con naturalezza e con orgoglio l’ingresso alla scuola elementare, che per loro significa il passaggio nella scuola dei ‘grandi’. Ma nel momento in cui si trovano nella nuova realtà, potrebbero sentirsi un po’ ‘spaesati’ da regole e attività diverse da quelle alle quali erano abituati.

A volte, nei primi tempi, i bambini possono presentare difficoltà nell’adattarsi alla nuova realtà. “All’inizio della scuola, può capitare che compaiano fenomeni regressivi e manifestazioni di ansia, come risvegli notturni, enuresi, tic (ad esempio la chiusura ripetuta degli occhi)” sottolinea Gentile: “si tratta in genere di fenomeni transitori che non devono allarmare eccessivamente, poiché tendono a risolversi spontaneamente quando il bambino acquisisce sicurezza nella nuova situazione.

Se però tali manifestazioni diventano persistenti, potrebbero segnalare un disagio più profondo, legato spesso a difficoltà di relazione con le figure primarie: anche se a livello inconscio, i genitori, ed in particolare la madre, possono vivere l’ingresso in prima elementare come la perdita del bambino che cresce, si separa e prova piacere nell’investire le sue energie psichiche al di fuori della relazione con loro. A sua volta, il bambino percepisce tale ‘dolore’ dei genitori e può vivere l’ingresso in questo nuovo mondo con senso di colpa.

Da qui la comparsa di certi sintomi, quali il classico mal di pancia che lo rende impossibilitato ad andare a scuola o, nei casi più seri, il rifiuto diretto di andare a scuola.

Come superare certe difficoltà? “Parlandone, sia tra i genitori che con gli insegnanti, e collaborare insieme per capire come far superare il disagio al proprio figlio” risponde la psicologa. “Si tenga presente che il bambino avverte se i genitori hanno fiducia nelle sue risorse, se lo considerano capace di affrontare eventuali difficoltà, così come se credono nelle capacità della scuola di sostenerlo, quindi un atteggiamento rassicurante e fiducioso dei genitori sarà fondamentale per aiutarlo a superare un momento critico iniziale.

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Una Risposta

  1. L’ha ribloggato su Noi nonnee ha commentato:
    Un’utile ricapitolazione/riflessione per l’inizio dell’anno scolastico

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